Negli anni ’80 non era Natale se in televisione non passavano: la pubblicità di auguri della Coca-Cola, la serie animata giapponese “Alla scoperta di Babbo Natale”, le puntate natalizie di “Bim Bum Bam” e “Ciao Ciao”, i film di animazione “Il flauto a sei Puffi” e “Le dodici fatiche di Asterix”. Ma per alcuni anni un appuntamento immancabile del 25 dicembre fu la puntata speciale del quiz di Corrado “Il pranzo è servito”, che per l’occasione diventava “La merenda è servita”. Per un giorno i protagonisti del gioco a premi erano i bambini, sia nella veste di concorrenti che in quella di pubblico in studio (e naturalmente anche a casa davanti al televisore).
Per chi non lo ricordasse, “Il pranzo è servito” è stato un gioco televisivo trasmesso da Canale5 tra il 1982 e il 1992. La trasmissione fu condotta fino al 1990 da Corrado, che ne era stato anche l’ideatore insieme all’autore Stefano Jurgens. Caratteristiche del quiz, come del suo conduttore, erano la semplicità e l’ironia. Due concorrenti si sfidavano in varie prove, tra domande classiche e prove pratiche, e su tre domande finali. Scopo del gioco era quello di completare il “pranzo”, ovvero un tabellone raffigurante le cinque portate tradizionali del pranzo italiano: primo, secondo, formaggio, dolce e frutta. Ogni risposta esatta o prova superata consentiva ai concorrenti di girare una ruota gigante, su cui erano rappresentate le cinque portate da conquistare. Ad esse si aggiungevano il “jolly”, che permetteva di guadagnare una portata a scelta, e la “dieta”, che equivaleva a un giro perso.
La versione natalizia de “Il pranzo è servito” andò in onda dal 1984 al 1988, sempre nel pomeriggio del 25 dicembre. La prima edizione mantenne il nome del quiz originale e fu trasmessa nel corso del programma di Canale5 “Buon Natale”, condotto da Maurizio Costanzo e dallo stesso Corrado, che altro non era che la puntata inaugurale della trasmissione “Buona domenica”. Dal 1985 lo speciale di Natale prese la denominazione ufficiale di “La merenda è servita”.
A sfidarsi erano due squadre, composte entrambe da un bambino e una bambina, che a partire dalla seconda edizione rappresentavano le due fazioni in cui era diviso il pubblico presente in studio: indiani e cowboy. Le portate vennero, ovviamente, adattate ai giovani concorrenti: panino al cioccolato, stecca di torrone, panettone, spremuta d’arancia e gelato. Il “jolly” era rappresentato dalla faccia di Babbo Natale, mentre la “dieta” non era presente. Per ogni prova, la coppia vincitrice o la relativa tifoseria riceveva in premio dei giocattoli, perlopiù legati ai cartoni animati in onda all’epoca sulle reti Fininvest. Tuttavia la gara era solo una formalità, perché Corrado, per non scontentare nessuno dei bambini, faceva in modo che entrambe le squadre alla fine della puntata completassero la merenda, potendo tornare a casa tutti felici. E nel frattempo i piccoli spettatori da casa sognavano i giocattoli visti in tv, sperando – essendo già trascorsa la notte di Natale – almeno nel buon cuore della Befana.
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