Dall’avvento di Spotify, nelle settimane che precedono il Natale siamo abituati ad ascoltare playlist a tema che raccolgono i più grandi successi natalizi di sempre. Un tempo questa funzione era svolta dalle compilation natalizie su CD e prima ancora su musicassetta. In queste selezioni di musica digitale, troviamo in gran parte brani in lingua inglese, fruibili in decine e decine di versioni coverizzate dagli artisti internazionali più famosi. Da “White Christmas” a “All I want for Christmas is you” ai tradizionali “Jingle bells” e “We wish you a merry Christmas”, sono tanti i classici che ci accompagnano per tutto il periodo festivo.
È più raro, invece, che nella rotazione musicale spuntino fuori canzoni di Natale italiane. Il loro ascolto è riservato principalmente ai bambini, che spesso si trovano a intonarle in coro a scuola o in chiesa. I brani natalizi più famosi in lingua italiana a volte hanno una lunga storia alle spalle, altri invece sono stati realizzati da cantanti nostrani negli ultimi decenni. Scopriamo qualcosa in più sulla tradizione dei canti natalizi in Italia.
La storia dei canti natalizi in Italia
Il canto natalizio in origine aveva funzioni liturgiche. La tradizione è documentata già a partire dal IV secolo. Quelli che venivano eseguiti, però, erano degli inni che affrontavano l’aspetto teologico del Natale. Tra i primi inni natalizi documentati, spicca “Veni, redemptor gentium”, composto da Sant’Ambrogio vescovo di Milano (339-397).
Lo stile dei canti natalizi variò decisamente nel XIII secolo con i seguaci di San Francesco, colui a cui viene attribuita l’introduzione del presepe come rappresentazione della Natività. I loro inni adoperavano come lingua il volgare, rievocando la nascita di Gesù con una nota di tenerezza e familiarità.
Nel XVII secolo i canti natalizi consistevano principalmente in ninne nanne per Gesù bambino. Questi brani erano particolarmente diffusi nel nord Italia, con le nenie veneziane e bergamasche tra le più conosciute. Ma risuonavano anche nel sud del paese, intonati dai pastori delle campagne, ispirati alle laudi cantate durante le processioni liturgiche. Sempre dedicate a Gesù Bambino, le più famose erano in lingua napoletana, sarda e siciliana.
Una tradizione musicale strettamente legata al Natale è quella degli zampognari. La zampogna – e il suo antenato noto come “utriculus”, menzionato fin dai tempi dell’imperatore Nerone (I secolo d.C.) – è uno strumento le cui origini si ricollegano all’iconografia del dio Pan, una divinità pagana del mondo pastorale con sembianze metà umane e metà caprine. In passato, durante la transumanza, i pastori portavano con sé zampogne fatte di legno e pelle di capra. Nel periodo della Novena natalizia, gli zampognari scendevano nei paesi e giravano per le strade eseguendo musiche di Natale.
Ma scopriamo insieme le più popolari canzoni di Natale in italiano, classiche e moderne, moderne religiose e non, per bambini o per tutti.
12 canzoni di Natale con testo in italiano
Tu scendi dalle stelle
Senza dubbio è la canzone di Natale italiana più famosa, nota anche come “Canzoncina a Gesù Bambino” o più semplicemente “A Gesù Bambino”. È un canto pastorale composto nel dicembre 1754 dal vescovo campano Alfonso Maria de’ Liguori, come rielaborazione in italiano della sua stessa opera in lingua napoletana “Quanno nascette Ninno”. Benché nella versione originale siano presenti sette strofe, quelle più note sono soltanto le prime due.
Adeste fideles
È uno dei principali canti religiosi che accompagnano la liturgia del tempo di Natale. Oltre alla versione originale in latino, ne esistono numerose rielaborazioni e traduzioni, tra cui quella in italiano “Venite fratelli” e quella in inglese “O come all ye faithful”. Non si conosce la paternità del canto, ma solo il nome del copista, sir John Francis Wade, che trascrisse materialmente il testo e la melodia da un tema popolare irlandese nel 1743-1744 per l’uso di un coro cattolico, a Douai, cittadina nel nord della Francia.
Dormi, dormi, o bel Bambin
Ninna nanna dedicata a Gesù Bambino largamente diffusa in tutta l’Italia settentrionale e nel Canton Ticino in Svizzera. La versione a stampa più antica di questo canto è contenuta nella raccolta risalente alla fine del XVII secolo “Sacri canti” di don Giambattista Michi di Fiemme, che avrebbe travestito la melodia di una danza popolare conosciuta come “Marchiata” con un testo religioso.
Astro del ciel
Si tratta dell’adattamento di “Stille Nacht”, uno fra i più celebri canti di Natale al mondo, di origine austriaca. Il testo della versione italiana non è la traduzione letterale del brano tedesco, bensì un componimento inedito – inizialmente intitolato “Preghiera di Natale” – scritto nel 1937, sulla musica di Franz Xaver Gruber, dal sacerdote bergamasco Angelo Meli su incarico della casa editrice Carrara di Bergamo.
Bianco Natale
L’originale “White Christmas”, scritta da Irving Berlin e cantata da Bing Crosby, è il singolo discografico più venduto della storia. Il brano rievoca la magia e la delicatezza dell’atmosfera natalizia nei giorni in cui cade la neve. La versione italiana è del paroliere Filibello, nome d’arte di Filippo Bellobuono, e fu pubblicata per la prima volta da Nicola Arigliano nel 1960.
Din don dan
Il celebre canto natalizio “Jingle bells” è stato adattato in svariate versioni in lingua italiana, che differiscono più o meno tra di loro (se ne trovano facilmente tramite i motori di ricerca). Nessuna di esse rappresenta una traduzione letterale, ma ognuna cerca di mantenere il più possibile la musicalità del brano originale attraverso l’utilizzo di parole italiane.
A Natale puoi
Canzone scritta nel 2005 da Francesco Vitaloni appositamente per uno spot televisivo della Bauli e cantata dalla figlia dell’autore, fu concepita per durare 30 secondi. Il fatto che nel testo non viene mai pronunciato il nome del marchio, ne ha favorito il successo, rendendo il brano famoso tra le nuove generazioni, tanto che in moltissime scuole viene scelto per gli spettacoli e i saggi di Natale.
Tanti auguri a te
Brano originale ideato per la campagna televisiva “Qualità Oro Lavazza” nel 1996 e cantato da Giancarlo Colonnello. È generalmente associato al Natale, pur non contenendo il testo dei riferimenti diretti, e utilizzato anch’esso dai cori scolastici di bambini nel periodo natalizio.
Alla scoperta di Babbo Natale
Brano composto da Ninni Carucci con il testo di Alessandra Valeri Manera per la sigla, incisa da Cristina D’Avena con il coro dei Piccoli cantori di Milano, dell’omonimo cartone animato di produzione giapponese, andato in onda in Italia nel dicembre del 1986 e replicato in seguito per diversi anni.
Buon Natale
Altra canzone a tema natalizio scritta per Cristina D’Avena dal duo da Carucci-Valeri Manera e pubblicata all’interno dell’album “Cri Cri”, colonna sonora dell’omonima serie con protagonista l’amata interprete di sigle di cartoni animati. Viene cantata nell’episodio “Cristina cosa fai?”, trasmesso in prima visione il 24 dicembre 1990.
O è Natale tutti i giorni
Cover italiana in chiave natalizia della ballad romantica “More than words” degli Extreme, fu scritta e cantata nel 1992 da Luca Carboni e Jovanotti, in quel periodo in tour insieme per l’Italia. Il testo contiene messaggi contro la guerra, il razzismo e il consumismo.
Le luci di Natale
Brano degli 883 estratto come singolo dall’album “Grazie Mille” del 1999 e uscito a Natale di quell’anno. Nel testo della canzone, che parla del conforto che è possibile trovare nell’amore, le luci di Natale rappresentano un simbolo di speranza, con la loro luce che rischiara, colora e scalda.
Fonti consultate: Italiani.it, Inchiostro Virtuale, Link. Idee per la tv.
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