“Mamma, ho perso l’aereo” è un film con una sequela infinita di scene memorabili, tutte accompagnate da una canzone o da un brano musicale che sono diventati iconici per i milioni di fan della pellicola, sottolineandone i momenti più significativi, divertenti o emozionanti. La colonna sonora, composta da John Williams, ha ricevuto una nomination agli Oscar del 1991. Anche il tema portante “Somewhere in my memory” è stato candidato come miglior canzone originale. Si ascolta in vari momenti del film, a volte in piccoli frammenti. Ma non ci sono solo le musiche originali di uno dei maestri della musica da cinema. Molte hit natalizie costellano il film dall’inizio alla fine. Vediamo quali sono.
Quando i componenti della famiglia McCallister, a eccezione del piccolo Kevin dimenticato a casa, sono impegnati in una corsa frenetica in aeroporto per raggiungere in tempo il proprio volo, ad accompagnarli in sottofondo c’è il galoppante ritmo di “Run Rudolph Run” nella versione originale di Chuck Berry del 1958. Rudolph è il nome della nona renna di Babbo Natale, quella dal naso rosso luminoso, bizzarra particolarità che le permette di stare in testa alla slitta e di guidarla nelle tempeste di neve. La canzone è un blues in dodici battute, musicalmente simile al successo “Johnny B. Goode” dello stesso Chuck Berry (il cugino di Marvin Berry in “Ritorno al futuro”).
Durante il viaggio in aereo verso la Francia, la mamma di Kevin si accorge di aver lasciato suo figlio a casa da solo a Chicago e sprofonda nella disperazione. Arrivata a Parigi, è decisa a ripartire al più presto e si mette in lista d’attesa per un volo verso gli Stati Uniti. Mentre saluta il resto della famiglia in aeroporto, ascoltiamo le note del brano “Please come home for Christmas” cantato da Southside Johnny Lyon. Si tratta di un altro classico natalizio americano, pubblicato in origine nel 1960 dal cantante e pianista blues Charles Brown. Il testo include i tipici riferimenti alla stagione festiva e alle tradizioni natalizie, mentre nella musica spicca la presenza del suono delle campane.
Uno dei brani più trascinanti del film si ascolta durante la finta festa che Kevin mette in scena per ingannare i due ladri Harry e Marv e far credere loro che la casa sia piena di gente, utilizzando manichini e sagome di cartone. A tutto volume c’è la canzone “Rockin’ around the Christmas tree” di Brenda Lee. Uscita nel 1958, quando la cantante aveva soltanto 13 anni, ma una voce già matura, divenne un successo solo a partire dal 1960. Lo stile rock’n’roll del brano è dichiarato già nel titolo. Nel testo si descrive proprio una festa di Natale, con gli invitati che ballano in allegria attorno all’albero, tra festoni di agrifoglio e rametti di vischio sotto cui baciarsi.
Non poteva mancare all’interno del film la canzone di Natale per eccellenza, “White Christmas”. La versione scelta, però, non è quella più famosa di Bing Crosby, incisa nel 1942, bensì quella eseguita dal gruppo The Drifters nel 1954 in stile rhythm & blues, che metteva in luce il talento vocale del suo leader Clyde McPhatter e la voce di basso di Bill Pinkney. La ascoltiamo mentre Kevin è in bagno davanti allo specchio, che mima di cantarla muovendo le labbra e usando il pettine come microfono, poi si spruzza il deodorante e infine si passa il dopobarba sul viso, lanciando un urlo che chiude la scena.
Un’altra versione alternativa di un classico di Natale è quella di “Deck the halls”, canzone famosa per il suo “fa la la la la, la la la la”. Viene eseguita in forma strumentale dal gruppo folk The Kenosha Kickers di Gus Polinski, il “re della polka del Midwest” interpretato dallo spassoso John Candy, a bordo di un camioncino preso a noleggio diretto verso Chicago, per accompagnare a casa Kate, la mamma di Kevin. Il titolo della canzone deriva dalle prime parole, che fanno riferimento alla tradizione natalizia di decorare le stanze (“deck the halls”) con rami d’agrifoglio (“with boughs of holly”). La melodia è di origine gallese e risale al XVI secolo, mentre il testo è stato scritto dal musicista scozzese Thomas Oliphant nel 1862.
Quando Kevin, solo e malinconico, si ritrova in chiesa a parlare con il vecchio Marley, scopre che questi non è un assassino, come gli aveva fatto credere suo fratello Buzz, ma semplicemente un nonno e un papà che non vede la sua famiglia da tempo. In sottofondo si sente un coro di bambini intonare prima “O holy night” e poi “Carol of the bells”. “O holy night” è un canto natalizio composto nel 1847 in Francia da Adolphe Adam con parole di Placide Cappeau. Il titolo francese è “Minuit, chrétiens” o “Cantique de Noël”. Venne tradotto in inglese nel 1855 dal ministro unitario John Sullivan Dwight. Il testo è una riflessione sulla nascita di Gesù come redenzione per l’umanità. Il canto “Carol of the bells”, invece, è stato scritto nel 1936, durante la Grande Depressione, dal compositore statunitense Peter Wilhousky, come rifacimento di un canto russo dedicato al capodanno del compositore Mykola Leontovyč. Il testo di Wilhousky descrive la gioia che accompagna l’attesa di ascoltare il suono delle campane nel giorno di Natale.
Quasi alla fine del film, nel momento in cui i due ladri invasori vengono arrestati dalla polizia, parte “Have yourself a merry little Christmas”, intonata dalla voce di Mel Tormé. Intanto Kevin lascia in salotto un bicchiere di latte e un piatto di biscotti con delle carote per Babbo Natale e le sue renne, triste per l’assenza della sua famiglia. La canzone fu cantata per la prima volta nel 1944 da Judy Garland all’interno del film musical “Incontriamoci a Saint-Louis”, ma la versione più popolare è quella di Frank Sinatra con il testo modificato. Mentre il brano sfuma, si sente la voce di Kate, ancora in viaggio sul camioncino, asserire: “Sono una cattiva madre”. Ma il momento del ricongiungimento con Kevin è vicino e di lì a poco può finalmente riabbracciare il suo bambino, mentre l’orchestra diretta da John Williams suona ancora una volta “Somewhere in my memory”.
Riepilogando ecco tutte le canzoni di Natale non originali presenti in “Mamma, ho perso l’aereo”:
- “Run Rudolph Run” – Chuck Berry
- “Please Come Home for Christmas” – Southside Johnny Lyon (originally by Charles Brown)
- “Rockin’ Around the Christmas Tree” – Brenda Lee
- “White Christmas” – The Drifters (originally by Bing Crosby)
- “Deck the Halls” – The Kenosha Kickers (instrumental)
- “O Holy Night”
- “Carol of the Bells”
- “Have Yourself a Merry Little Christmas” – Mel Tormé
Questi invece i brani della colonna sonora originale di John Williams:
- “Somewhere in My Memory” (“Theme from Home Alone”)
- “Holiday Flight”
- “The House”
- “Star of Bethlehem”
- “Man of the House”
- “Scammed by a Kindergartener”
- “Follow That Kid!”
- “Making the Plane”
- “Star of Bethlehem” (voice)
- “Setting the Trap”
- “Somewhere in My Memory” (chorus & orchestra version)
- “The Attack on the House”
- “Mom Returns and Finale”
- “We Wish You a Merry Christmas/End Title”
P.S. Non sono riuscito a individuare il brano che si sente quando Kevin realizza di aver fatto sparire la sua famiglia e, per la felicità, inizia a saltare sul letto dei genitori e poi a correre per la casa urlando. Se conoscete il titolo, fatemelo sapere nei commenti.
Fonti consultate: Wikipedia in italiano, English Wikipedia.
Immagine: © 20th Century Studios.
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Che dire… nodo alla gola ❤️
Eh, nostalgia canaglia…
Man of the house di John Williams è la canzone di quando Kevin realizza di aver fatto sparire la famiglia e Patience di Gavin Rochtord è quella di quando scappa dal fondo impaurito.
Ciao, “Man of the house” l’ho ascoltata tutta, ma non ho trovato la parte con sax e piano della scena in cui Kevin salta sul letto. “Patience” di Gavin Rochtord non mi pare c’entri qualcosa con il film. Grazie comunque.