Thanksgiving Day: negli Usa è Natale in anticipo

famiglia a tavola nel giorno del ringraziamento

Nel quarto giovedì di novembre il popolo americano celebra il Giorno del Ringraziamento, festa che segna l’apertura del periodo natalizio

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Ogni quarto giovedì di novembre negli Stati Uniti si celebra il Thanksgiving Day, il famoso Giorno del Ringraziamento, la festa annuale più importante per gli americani, che la attendono e vivono con grande partecipazione, forse ancor più che il Natale. Per l’occasione tutte le famiglie si ricompongono e si ritrovano attorno a una tavola riccamente imbandita, su cui fa bella mostra di sé il classico tacchino ripieno, circondato dalle altre specialità tipiche di questo giorno, in cui si rende grazie per quanto ricevuto durante l’anno.

La tradizione della festa del Ringraziamento è associata ai Padri Fondatori. Quando nel 1620 i primi pionieri inglesi, i famosi Padri pellegrini, dopo aver attraversato l’Atlantico a bordo della nave Mayflower, arrivarono sulle coste americane, si trovarono di fronte a un territorio che fino ad allora era stato abitato solo da poche centinaia di pellerossa. Il primo anno fu decisamente duro: i pionieri vivevano in ripari di emergenza e il cibo scarseggiava, tanto che molti di loro non sopravvissero al rigido inverno. Con l’arrivo della primavera del 1621 la situazione migliorò. Grano, frutta e verdura abbondavano.



Per l’inverno successivo i coloni riuscirono a mettere sotto sale del pesce e ad affumicare della carne. Il governatore dei coloni, William Bradford, indisse così un giorno di ringraziamento a Dio per l’abbondanza ricevuta e per celebrare il successo del primo raccolto. Alla festa gli abitanti delle colonie decisero di invitare anche i nativi americani della tribù dei Wampanoag, che li avevano aiutati a sistemarsi nel “nuovo mondo” e a formare la prima colonia americana, Plymouth, fornendo loro preziosi consigli su come seminare, far crescere le piante e costruire case. La festa non fu ripetuta l’anno seguente, ma venne ripresa nel 1623. Nei secoli successivi la tradizione del Thanksgiving si estese a tutto il Paese.

Nel 1789, George Washington, primo presidente degli Stati Uniti d’America, dichiarò per tutti gli Stati una giornata nazionale di ringraziamento nella data del 26 novembre. A metà dell’Ottocento il Thanksgiving era diffuso nella maggior parte del territorio americano e osservato da tutti gli strati sociali, dai ricchi ai meno abbienti. La consacrazione definitiva arrivò nel 1863, da parte del presidente Abraham Lincoln, attraverso la famosa Proclamazione di Ringraziamento, con la quale diede alla festa i crismi dell’ufficialità, collocandola nel calendario all’ultimo giovedì di novembre. Fu, infine, il presidente Franklin D. Roosevelt, nel 1939, ad anticipare le celebrazioni al quarto giovedì di novembre, attraverso il piano ironicamente conosciuto come “Franksgiving”, che il Congresso degli Stati Uniti approvò nel 1941.

Oggi il Giorno del Ringraziamento è l’unica vera festa di tutti gli americani, indipendentemente dal gruppo etnico o religioso di appartenenza. Il menù tradizionale della cena più importante dell’anno è molto simile a quello di 400 anni fa. Il piatto principale è il tacchino arrosto ripieno. Di dimensioni notevoli, richiede almeno quattro ore di cottura, durante le quali dev’essere continuamente irrorato con il suo sugo per non far seccare la carne. Gli ingredienti base del ripieno sono mollica di pane (o il pane di mais al sud), carote, sedano, cipolla, salvia, sale, pepe ed erbe aromatiche. Esistono poi localizzazioni che ammettono l’aggiunta di funghi, salsicce, addirittura frutti di mare.

Come contorno si usa il purè di patate, preparato spesso macinando la patata intera, inclusa la buccia, per dare più corpo al piatto. Viene sempre servito con il succo del tacchino, a cui viene aggiunta della farina, al fine di renderlo più denso. Tipici del Thanksgiving sono anche la gelatina di mirtilli, ottenuta bollendo le bacche in acqua e zucchero fino a ottenere la consistenza di una gelatina, e la crostata di zucca, che conclude la cena. Cena che dura diverse ore ed è seguita da altre ore di ozio spese in compagnia dei propri familiari e amici, spesso a guardare le partite di football in televisione. Gli avanzi della cena durano diversi giorni e di solito vengono distribuiti a fine pasto ai partecipanti perché li portino a casa.

Nel giorno del Thanksgiving il presidente degli Stati Uniti fa visita alle forze armate e mangia il tacchino con i soldati. Inoltre nelle città americane si svolgono numerose parate con carri e attrazioni di ogni genere. La più famosa è la parata di Macy’s a New York, entrata nell’immaginario americano grazie al film “Il miracolo della 34ª strada” del 1947. Altra pellicola legata a questa festa è la commedia del 1987 di John Hughes dal titolo “Un biglietto in due” (“Planes, Trains & Automobiles”), con John Candy e Steve Martin, che racconta di un difficoltoso viaggio attraverso gli Stati Uniti per tornare a casa in tempo per il Giorno del Ringraziamento.

Il Thanksgiving Day è tradizionalmente seguito dal Black Friday, ovvero la giornata che dà il via alla corsa ai regali di Natale, in cui è consuetudine per i negozi applicare sconti eccezionali sui prodotti in vendita. A istituirlo fu il già citato Roosevelt nel 1939, nel tentativo di stimolare le vendite durante la Grande Depressione. Il nome Black Friday (“venerdì nero”) non deve far pensare a un giorno infausto, poiché fa riferimento al colore delle annotazioni sui libri contabili dei commercianti, che, a quell’epoca, passava dal rosso delle perdite al nero dei guadagni. Fino a qualche anno fa, durante il Black Friday, i centri commerciali venivano letteralmente presi d’assalto dai clienti a caccia di offerte. Oggi, invece, lo shopping si è spostato principalmente su internet, dove quasi tutti i negozi on line propongono promozioni speciali, anche con diversi giorni di anticipo rispetto al Black Friday.

Foto da Freepik.

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