Jingle bells: alle origini di un classico

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Jingle Bells nacque in Massachusetts come canto da taverna, per invitare a divertirsi bevendo rum durante le corse delle slitte sulla neve

Tempo di lettura: 3 minuti

Jingle bells” è una delle canzoni di Natale tradizionali degli Stati Uniti più famose nel mondo. Chiunque, almeno una volta nella vita, ha intonato o fischiettato l’allegro e inconfondibile motivetto. Ma forse non tutti sanno che il brano non è stato fin da subito legato al Natale: all’inizio aveva un significato completamente diverso. Solo in un secondo momento ha acquisito le caratteristiche che tutti conosciamo. Due sono le teorie più accreditate sulle origini della canzone: una sostiene che sia stata composta come canto per il Giorno del Ringraziamento, l’altra che sia nata addirittura come canto da taverna.

Quello che sappiamo di certo sulle origini di “Jingle bells” è il nome del suo autore e compositore: James Pierpont. Questi la depositò il 16 settembre 1857 con il titolo “One horse open sleigh”. Solo due anni più tardi la registrò una seconda volta con il titolo “Jingle bells, or the one horse open sleigh”. Molti sono i dubbi, invece, sul luogo e le circostanze in cui la canzone fu composta.

A Medford, in Massachusetts, cittadina situata appena a nord di Boston, una targa affissa all’esterno di un edificio commemora il luogo della nascita di “Jingle bells”, affermando che sia avvenuta nel 1850 all’interno di un locale, la Simpson Tavern. Secondo la Medford Historical Society, Pierpont sarebbe stato ispirato, per la composizione del testo, dalle popolari corse di slitte che durante il XIX secolo si svolgevano in città sulle rive del fiume Mystic. In origine, dunque, lungi dall’essere un brano da intonare in chiesa o durante le feste in famiglia, sarebbe, invece, nato per essere cantato nelle taverne a forza di brindisi e bevute. La cittadina di Medford era nota per la produzione di rum, che qui veniva consumato in grandi quantità, quindi il ritornello del pezzo sarebbe un inno a divertirsi bevendo rum durante le corse sulla neve.

Un’altra versione della storia fa nascere “Jingle bells” a Savannah, in Georgia, dove James Pierpont visse alcuni anni, componendo canzoni e suonando l’organo nella chiesa dove suo fratello John Pierpont Jr era pastore. Alcuni studiosi pensano che James abbia scritto la canzone nel 1857 per il coro di bambini della chiesa e che essa sia stata suonata per la prima volta in occasione del Giorno del Ringraziamento di quell’anno. L’apprezzamento dei parrocchiani fu tale, che a grande richiesta venne eseguita nuovamente a Natale, diventando da quel momento in poi una delle canzoni natalizie per eccellenza.

Tornando all’autore del brano, non si può dire che fosse esattamente uno stinco di santo. James Pierpont aveva lasciato la moglie per cercare fortuna nel West durante la corsa all’oro. Una volta morta la moglie, si era poi risposato, abbandonando i figli avuti dal precedente matrimonio e tagliando le relazioni con il padre, il reverendo John Pierpont, un pastore protestante, astemio e vicino ai movimenti abolizionisti, che si occupò dei nipoti. La canzone sarebbe, dunque, anche una sorta di scherno nei confronti del padre, per parlare di corse di slitte, bevute, sbornie e ragazze.

I campanelli, veri protagonisti della canzone, sono diventati ormai emblematici dell’arrivo di Babbo Natale a bordo della sua slitta. Ma in origine indicavano semplicemente i sonagli che venivano utilizzati per abbellire i finimenti dei cavalli e che, allo stesso tempo, servivano per evitare collisioni agli incroci ciechi, dal momento che una slitta trainata da cavalli nella neve non fa quasi alcun rumore. Il ritmo del brano imita quindi il suono dei campanelli di un cavallo al trotto.

Per concludere, vi proponiamo di seguito la versione più moderna del testo della canzone.

Dashing through the snow
In a one-horse open sleigh
O’er the fields we go
Laughing all the way
Bells on bobtail ring
Making spirits bright
What fun it is to ride and sing
A sleighing song tonight!

(Ritornello)
Jingle bells, Jingle bells,
Jingle all the way.
Oh! what fun it is to ride
In a one-horse open sleigh.
Jingle bells, Jingle bells,
Jingle all the way;
Oh! what fun it is to ride
In a one-horse open sleigh.

A day or two ago
I thought I’d take a ride
And soon, Miss Fanny Bright
Was seated by my side,
The horse was lean and lank
Misfortune seemed his lot
He got into a drifted bank
And then we got upsot.

(Ritornello)

A day or two ago,
The story I must tell
I went out on the snow,
And on my back I fell;
A gent was riding by
In a one-horse open sleigh,
He laughed as there I sprawling lie,
But quickly drove away.

(Ritornello)

Now the ground is white
Go it while you’re young,
Take the girls tonight
and sing this sleighing song;
Just get a bobtailed bay
Two forty as his speed
Hitch him to an open sleigh
And crack! you’ll take the lead.

(Ritornello)

Immagine: Thomas Worth, A brush for the lead: New York “flyers” on the snow, 1867, New York, © The Old Print Shop.

© Riproduzione riservata

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