Gli omini di pan di zenzero, conosciuti in inglese come “gingerbread men”, sono i simpatici biscotti natalizi ritagliati secondo una forma umana stilizzata e decorati nei dettagli con ghiaccia reale, confettini colorati o altro. Molto diffusi nei Paesi anglosassoni e germanici, sono apprezzati soprattutto dai bambini e utilizzati spesso come addobbi per l’albero di Natale. In ogni casa in cui vengono preparati, si diffonde nell’aria un variegato profumo di spezie, creando l’attesa del momento in cui sarà possibile mangiarli e ricordando a tutti che il Natale si sta avvicinando.
Pur essendo un dolce tipico di tradizione anglosassone, l’omino di pan di zenzero ha acquistato negli ultimi anni sempre più fama anche dalle nostre parti, in particolare grazie alla saga cinematografica di Shrek e al tenero personaggio di Zenzy. È preparato con un impasto, il pan di zenzero appunto, composto di farina, miele e zucchero, aromatizzato con cannella, chiodi di garofano, noce moscata e soprattutto con lo zenzero, una spezia coltivata nelle zone tropicali e subtropicali, impiegata in cucina per svariati usi.
Di solito l’omino viene realizzato con le gambe leggermente aperte e le braccia spalancate. Esistono varie categorie di “mangiatori di omini”, a seconda dell’ordine in cui si decide di addentare le diverse estremità del biscotto: c’è chi parte dalle gambe, chi dalle braccia e i più crudeli che puntano dritto alla testa.
Le origini degli omini di pan di zenzero sono piuttosto misteriose. Secondo una leggenda, il primo esemplare sarebbe apparso alla corte inglese della regina Elisabetta I. Di indole scherzosa, la grande monarca si narra facesse spesso dono ai propri cortigiani di focacce che ne riproducevano le fattezze. Ma se l’apporto della regina inglese alla diffusione del “gingerbread man” è storicamente incerto, sappiamo comunque essere stato proprio il XVI secolo il momento di maggior splendore per questo caratteristico dolce. In quel periodo fu la Germania, e in particolare la città di Norimberga, a costituire il centro della produzione di dolci di pan di zenzero.
Le fiabe dei fratelli Grimm diedero nell’Ottocento un notevole impulso alla diffusione dei biscotti di pan di zenzero. Sulla scia della storia di Hansel e Gretel, in cui compariva la famosa casetta di marzapane, le vetrine di fornai e panettieri iniziarono a riempirsi di casette decorate con glassa e foglie d’oro, di omini sorridenti e animali, tutti inseriti all’interno di complesse scenette natalizie. Il business del pan di zenzero divenne talmente importante che fu istituita una corporazione di fornai specializzati, che erano i soli autorizzati a dar vita a tali creazioni. Il divieto cadeva soltanto due volte l’anno, in occasione del Natale e della Pasqua.
Dall’Europa la tradizione degli omini di pan di zenzero fu esportata in America, dove una nota rivista per ragazzi, il St. Nicholas Magazine, contribuì ad ampliarne notevolmente il mito. Nel 1875, infatti, pubblicò la storia a puntate intitolata “Gingerbread man”, una sorta di filastrocca caratterizzata da versi in rima e da strofe in continua ripetizione. Un omino di pan di zenzero, appena sfornato da una piccola signora anziana, entra nelle mire di una serie di personaggi affamati (una mucca, un cavallo e un maiale), che iniziano a inseguirlo con il solo scopo di addentarlo. E lui non può fare altro che correre, per evitare di finire nelle loro fauci.
Foto: Jill Wellington da Pixabay.
© Riproduzione riservata