La crisi economica non risparmia nessuno, neanche un’istituzione come Babbo Natale. Il suo lavoro, consegnare i regali, è un incarico intenso, faticoso e importante, che si concentra soprattutto sotto le feste natalizie, consentendogli di riposare durante il resto dell’anno. E questo gli è sempre andato bene, pigro e amante della vita tranquilla com’è. Con tutto quel tempo libero a disposizione per leggere libri, guardare la tv, giocare a carte con gli amici, portare a spasso le renne e, manco a dirlo, cucinare e mangiare. Un sogno divenuto realtà.
Ma cosa accadrebbe se, dalla montagna di letterine ricevute dai bambini di tutto il mondo, sbucasse fuori una lettera di licenziamento? È questo lo spunto di partenza del libro di Michele D’Ignazio dal titolo “Il secondo lavoro di Babbo Natale”.
Una nuova sfida per Babbo Natale
Se trovare un posto di lavoro non è facile per i giovani, figurarsi per un uomo di una certa età come Babbo Natale, rimasto improvvisamente senza un impiego. Nonostante una gloriosa carriera alle spalle e una fama di livello mondiale, essere costretto a reinventarsi alla sua veneranda età rappresenta una sfida non da poco.
Perché non provare a fare il cameriere? No, è troppo grosso e goffo. L’animatore? Troppo vecchio. L’operatore di call center? Non fa per lui. Ma proprio quando sta per perdere ogni speranza, Babbo Natale trova un mestiere perfetto. E scopre che non è mai troppo tardi per realizzare i desideri. I propri, ma soprattutto quelli degli altri.
Un linguaggio semplice e ironico
Edito da Rizzoli e corredato dalle illustrazioni di Sergio Olivotti, “Il secondo lavoro di Babbo Natale” parla di come sta cambiando il mondo del lavoro, per le nuove generazioni e per quelle più mature. Lo fa cercando di utilizzare un linguaggio semplice, alla portata di tutti, e allo stesso tempo ironico.
Il libro unisce la volontà di far divertire i bambini a quella di portarli a riflettere, come sempre dovrebbe fare la letteratura per ragazzi. D’Ignazio alleggerisce il tema della crisi del lavoro, spogliandolo della retorica che spesso lo accompagna. Perché crisi può significare anche aprire una nuova fase, porsi nuovi obiettivi.
Le tematiche del libro
All’interno del libro troviamo più che un semplice racconto per ragazzi. C’è la tematica del lavoro, trattata con leggerezza, ma con tanti spunti di riflessione. Ci sono i bambini e l’importanza dei loro desideri. C’è la storia di una star decaduta, il cui lavoro sembra essere diventato superfluo. C’è una inaspettata storia d’amore. C’è un pizzico di ironia sull’eccesso di burocrazia e di tecnologia. E c’è il tema ambientale, che ha a che fare con quello che effettivamente sarà il secondo lavoro di Babbo Natale.
L’autore Michele D’Ignazio
Michele D’Ignazio, nato a Cosenza nel 1984, è uno scrittore per bambini, autore della serie long-seller “Storia di una matita” e del romanzo d’avventura “Pacunaimba”. I suoi libri, pubblicati da Rizzoli, sono apprezzati nelle scuole e adottati come letture di narrativa. Oltre alla scrittura, D’Ignazio è impegnato in numerosi progetti educativi e culturali, come il festival di arte e letteratura per bambini e ragazzi “B-Book”, che si tiene presso la Città dei Ragazzi di Cosenza e di cui è direttore artistico, o il progetto “La radio nello zaino”, un programma radiofonico creato e registrato tra i banchi di scuola.
Il libro arriva sul palco
Dopo il successo di “Storia di una matita”, divenuto uno spettacolo teatrale messo in scena dalla Compagnia Aiello, che ha superato le seicento repliche, anche “Il secondo lavoro di Babbo Natale” è sbarcato nelle scuole con una lettura teatralizzata capace di coinvolgere i bambini nella storia, facendoli letteralmente tuffare nelle parole, con partecipazione e creatività.
Fonti consultate: Michele D’Ignazio, Rizzoli, Buongiorno Regione.
Foto da Pixabay.
Copertina del libro: © Rizzoli Libri – Mondadori Libri S.P.A.
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